È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede

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I tempi del rapimento: la posizione pretribolazionista — Parte I

E siamo arrivati alla fine del nostro viaggio attraverso le diverse posizioni teologiche riguardo al rapimento. In quest’ultimo capitolo, diviso in due parti, tratteremo della dottrina del pretribolazionismo, la quale insegna che il rapimento non sarà preceduto da nessun evento escatologico particolare, può avvenire in qualsiasi momento: vedremo la storia di questa dottrina, cercheremo di capire perché è una dottrina tardiva; analizzeremo da vicino i versi chiave che molti sostenitori del pretribolazionismo usano per giustificare le loro conclusioni ed infine diremo in sette punti perché questa è la dottrina più convincente che abbiamo finora analizzato. 

Il quadro storico

Molti antagonisti di questa dottrina puntano alla sua recente nascita per minare la sua validità. Eppure, sempre più studiosi oggi stanno concentrando i loro sforzi per colmare quel gap di 1800 anni che separa la Chiesa degli Apostoli dalla formalizzazione del moderno pretribolazionismo. Ad oggi molti documenti sono stati portati alla luce che attestano insegnamenti estremamente simili al moderno pretribolazionismo antecedenti il 1800.

Grazia Gratuita e Ipergrazia: un confronto

Abbiamo di recente pubblicato un’introduzione generale alla Grazia Gratuita: sistema teologico che esalta le promesse bibliche di Dio riguardo la nostra salvezza, la quale si trova solo nella grazia offerta nel sacrificio di Cristo al credente.

Molto spesso questo sistema teologico è confuso con un altro che ha molte cose in comune con la Grazia Gratuita, ma anche molte importanti differenze. Si tratta della Ipergrazia. Questo breve articolo vuole mettere in risalto tali differenze in modo da preparare il credente a non confondere le due teologie.

Introduzione alla Grazia Gratuita

Alcuni cristiani si identificano come arminiani, altri come calvinisti e alcuni come calminiani (enfasi aggiunta). Ma ci sono anche tanti cristiani che evitano ciascuna di queste etichette, senza avere un nome per ciò in cui credono. Direi che alcuni sostengono la Grazia Gratuita (Free Grace), senza saperlo.

Grazia Gratuita (Free Grace) è un termine relativamente nuovo, ma la sua teologia non lo è. Non è né calvinista né arminiana, ma conservatrice. Ha una visione elevata della Scrittura e supporta la predicazione espositiva e l’evangelizzazione. Ci sono molti che si dichiarano apertamente appartenenti alla Grazia Gratuita, come il Dr. Earl Radmacher, ma molti altri che lo sono essenzialmente nella loro dottrina senza chiamarla così, come il Dr. Charles Stanley.

Mi piace introdurre la teologia della Grazia Gratuita esaminando Giovanni 3:16. È uno dei versi più famosi della Bibbia e molti cristiani lo sanno a memoria. Tuttavia, ho scoperto che pochi credono davvero a ciò che Gesù promette lì.

Ecco Giovanni 3:16, suddiviso in cinque sezioni, ognuna delle quali contiene una preziosa verità:

Perché Dio ha tanto amato il mondo / che ha dato il suo unigenito Figlio / affinché chiunque crede in Lui / non perisca / ma abbia la vita eterna.

Esaminiamo il versetto, sezione per sezione.

I tempi del Rapimento: la posizione post-tribolazionista

La posizione post-tribolazionista colloca il rapimento della Chiesa di Cristo alla fine del periodo della Grande Tribolazione, in coincidenza con il secondo Avvento del Signore (Ap 19). In linea generale, questa posizione rigetta la dottrina dell’imminenza e ritiene che la Chiesa debba passare attraverso la Grande Tribolazione per attendere il ritorno di Cristo, il quale discenderà sulle nuvole, chiamerà a sé la Chiesa (rapimento) per poi ridiscendere con lei sulla Terra e manifestarsi al mondo nel Suo ritorno.

Ora, questa descrizione è abbastanza generale e ottimistica, questo perché in realtà c’è una varietà di posizioni all’interno dell’ambito post-tribolazionista. Alcune di queste varianti sono contrastanti fra loro o sono state adattate nel tempo in risposta a problematiche scritturali neglette—come vedremo—dalla Chiesa primitiva. In questo studio cercheremo di guardare a quelle più importanti, prima di analizzare la validità del post-tribolazionismo alla luce delle Scritture.

Gesù è Yahweh – Parte I

Questo è il primo di una serie di brevi articoli che dimostreranno, usando solamente versi biblici, come gli autori del Nuovo Testamento vedevano in Gesù l’incarnazione di YHWH (Yahweh), il Dio vivente di Israele.

Per fare ciò, quando citeremo i versi del vecchio testamento, potremmo aver bisogno di modificarli per esporre l’originale. Infatti, YHWH, il nome di Dio, è storicamente offuscato dalla tradizione ebraica di non leggere il nome di Dio, ma di sostituirlo con Adonai, ovvero Signore. La Nuova Riveduta infatti segue proprio questa tradizione, mentre la Diodati, la Nuova Diodati ed altre traduzioni che si tengono in linea con la Diodati originale, rendono YHWH con Eterno.

I tempi del Rapimento: la posizione pre-ira

Nel 1990 viene pubblicato un libro dal titolo The Pre-Wrath Rapture of the Church,​[1]​ scritto da Marvin Rosenthal, ex direttore esecutivo del Ministero Friends of Israel, il quale rende popolare la posizione pre-ira del Rapimento.

La dottrina consiste nel collocare il Rapimento della Chiesa di Cristo prima dell’ultimo quarto della settantesima settimana di Daniele, prima cioè che l’Ira di Dio si scateni sulla Terra: secondo questa visione, la Chiesa di Cristo non subirà l’Ira di Dio come da promessa ma passerà attraverso l’Ira dell’Uomo e l’Ira di Satana, che saranno versate sulla terra durante i primi tre anni e mezzo della Tribolazione.

Il nome attribuito a questa dottrina risulta abbastanza confusionale se si considera che anche tutte le altre posizioni riguardo al Rapimento, sia pre, che mid o post, si possono considerare pre-ira perché concordano che la Chiesa non debba passare attraverso l’Ira di Dio. Il post-tribolazionismo di Gundry, per esempio, può essere definito pre-ira; sebbene lo studioso non identifichi il proprio pensiero con questo termine, ha dichiarato “la necessità teologica che l’Ira di Dio non tocchi una persona salvata”; Ladd afferma “Ognuno deve essere concorde che è inconcepibile che la Chiesa debba soffrire l’ira di Dio”, e così altri nomi come Kimball o Reese concordano con questo concetto.​[2]​

I tempi del Rapimento: il mid-tribolazionismo

Nella sezione precedente abbiamo guardato alla dottrina del Rapimento seguendo il testo biblico e valutando le varie opinioni a riguardo. Il ritrovamento del documento di Pseudo-Efrem ci ha rivelato che la dottrina del Rapimento non è un’idea poi tanto recente, ma appare comunque presente in altri testi risalenti all’epoca vicino alla nascita della Chiesa. Si è inoltre guardato alle obiezioni che la dottrina incontra in ambito classico e di come queste possono essere superate tramite un’esegesi coerente del testo. Avendo stabilito, quindi, che una dottrina del Rapimento non solo ha validità biblica ma anche fondamenta storiche, possiamo ora concentrarci su un altro aspetto cardine della questione: quando avverrà? È possibile stabilire se la Chiesa passerà attraverso la Tribolazione o meno? Se sì, in che fase dei fatidici sette anni?

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte IV

In quest’ultima parte useremo la dichiarazione finale del fratello come spunto per un’analisi del vangelo.

Dichiarazione

La base comune come “la sola grazia mediante la fede”, “la trinità” e “l’assoluta autorità delle Scritture” fa entrare il dispensazionalismo nella chiesa di Cristo, [e sono quindi] miei fratelli.‬‬‬‬

Problemi

Uno: ciò che fa entrare qualcuno nella Chiesa di Cristo è un vangelo corretto e biblico. Il resto delle dottrine va messo da parte, anzi sottomesso al Vangelo. Gli errori dottrinali possono essere corretti, mentre un vangelo scorretto produce un falso convertito il quale non trarrà alcun beneficio dalle restanti dottrine.

Due: almeno sulla carta, il vangelo nella soteriologia riformata è, nel migliore dei casi, problematico. Innanzitutto, l’ordo salutis riformato è invertito rispetto a quello biblico. E poi c’è il rapporto tra la fede e le opere che tecnicamente non è cambiato molto rispetto a quello della chiesa romana. È su questi due punti che ci concentreremo.

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte III

Nella terza parte di questa serie risponderemo alla fallace obiezione di mancanza di storia dietro il dispensazionalismo e il rapimento pre-tribolazione.

Caratteristiche invise ai Riformati

Tra le caratteristiche del sistema dispensazionalista classico più invise ai Riformati e altri non-dispensazionalisti troviamo:​*​

  1. Premillenialismo (specie dispensazionalista)
  2. Israele e Chiesa come due entità separate​†​
  3. Centralità di Israele nel secondo avvento
  4. Centralità di Israele nel millennio
  5. Rapimento pre-tribolazione
  6. Rigetto della priorità ermeneutica del NT sul VT
  7. Rigetto di allegorizzazione arbitraria

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte II

Nella seconda parte di questa serie parleremo principalmente della questione delle sette economie (o dispensazioni) e toccheremo brevemente la questione del cessazionismo dei doni spirituali.

Dispensazioni

Nonostante la nostra aperta posizione teologica, se c’è qualcosa alla quale diamo poca enfasi, paradossalmente, sono proprio le dispensazioni (o economie). Ciò che costituisce il fondamento del nostro sistema teologico è dare priorità all’ermeneutica storico-grammaticale. Tale metodo è stato riassunto in quella che è diventata famosa come la Regola d’Oro dell’Interpretazione:

Quando il significato ovvio della Scrittura ha senso, non cercate altro significato; pertanto, interpretate ogni parola in base al suo primario, ordinario, usuale significato letterale, a meno che i fatti del contesto immediato, studiati alla luce di passaggi correlati e di verità assiomatiche e fondamentali, indichi chiaramente di fare altrimenti.​[1]​

David L. Cooper

Il dispensazionalismo è incentrato sull’utilizzo quasi dogmatico di questa ermeneutica ed è per questo che chiunque aderisce con lo stesso livello di dogmatismo a tale principio ermeneutico non può dire con coscienza di non essere dispensazionalista.​*​

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte I

Un caro fratello che ci segue e che si definisce (parole sue) “riformato fino al midollo osseo”, ha recentemente lasciato le sue obiezioni sotto un post Facebook là dove un altro fratello condivideva una nostra testimonianza scritta originariamente per una rubrica americana.

Il commento del fratello riformato si articola in una dichiarazione di apertura, delle obiezioni, delle conclusioni, e una dichiarazione di chiusura.

La dichiarazione di apertura è che lui nasce dispensazionalista, per poi diventare Riformato dopo cinque anni di studi approfonditi.

Le sue obiezioni sono:

  1. Il dispensazionalismo ha solo due secoli di storia
  2. Il dispensazionalismo erra nella sua divisioni della storia biblica in sette economie
  3. Il dispensazionalismo è cessazionista (rigetta i doni spirituali)
  4. Il rapimento pretribolazionista non ha riscontro storico

Da questi punti, il fratello vede solo due possibili conclusioni:

  1. O i dispensazionalisti non hanno mai capito nulla
  2. Oppure c’è qualcosa che non va nelle loro conclusioni

C’è poi l’affermazione finale:

La base comune come “la sola grazia mediante la fede”, “la trinità” e “l’assoluta autorità delle Scritture” fa entrare il dispensazionalismo nella chiesa di Cristo, [e sono quindi] miei fratelli.‬‬‬‬

Quando essere concisi è impossibile

In uno spazio molto breve il fratello fa tante affermazioni pesanti e senza mai corroborarle, nonostante l’onere della prova ricada chiaramente su di lui. Del resto, è un commento su Facebook, non ce lo si aspetta nemmeno.

Tuttavia, le affermazioni arbitrarie sono infruttuose, e lasciano il tempo che trovano. Quando mi son messo a scrivere per rispondere è diventato subito chiaro che non avrei potuto rispondere fruttuosamente ai suoi punti in maniera concisa. Si sarebbe ridotto a un botta e risposta di affermazioni non comprovate. Assolutamente inutile.

È stato lì che ho deciso di sfruttare l’occasione per far diventare la bozza che avevo buttato giù, una serie di articoli qui sul nostro sito, che prendendo spunto dalle sue obiezioni cercheranno di far chiarezza su obiezioni che arrivano comunemente dal campo riformato, nello spirito del seguente proverbio

Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.

Proverbi 27:17

Rapimento della Chiesa: fiction o realtà?

L’argomento è certamente scottante. Molti hanno un’opinione preformata riguardo al Rapimento, alcuni preferiscono sperare nel pretribolazionismo ma prepararsi per il post, altri rinunciano allo studio e l’insegnamento della dottrina perché trovano sia una matassa troppo complicata da sbrogliare. Altri ancora non credono affatto ci sia un rapimento.

In questa serie vogliamo studiare a fondo la dottrina del Rapimento della Chiesa e concentrarci sui versi chiave che la presentano, con un’enfasi sull’esegesi del testo (facendo cioè parlare il testo e non leggendo nel testo) mettendo così a nudo le tradizionali scuole di pensiero.

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