E siamo arrivati alla fine del nostro viaggio attraverso le diverse posizioni teologiche riguardo al rapimento. In quest’ultimo capitolo, diviso in due parti, tratteremo della dottrina del pretribolazionismo, la quale insegna che il rapimento non sarà preceduto da nessun evento escatologico particolare, può avvenire in qualsiasi momento: vedremo la storia di questa dottrina, cercheremo di capire perché è una dottrina tardiva; analizzeremo da vicino i versi chiave che molti sostenitori del pretribolazionismo usano per giustificare le loro conclusioni ed infine diremo in sette punti perché questa è la dottrina più convincente che abbiamo finora analizzato. 

Il quadro storico

Molti antagonisti di questa dottrina puntano alla sua recente nascita per minare la sua validità. Eppure, sempre più studiosi oggi stanno concentrando i loro sforzi per colmare quel gap di 1800 anni che separa la Chiesa degli Apostoli dalla formalizzazione del moderno pretribolazionismo. Ad oggi molti documenti sono stati portati alla luce che attestano insegnamenti estremamente simili al moderno pretribolazionismo antecedenti il 1800.

Pseudo-Efrem

Abbiamo già accennato al Sermone sugli Ultimi Tempi, l’Anticristo e la Fine del Mondo di Pseudo-Efrem, datato tra il IV e il VI secolo d.C., il quale riporta un chiaro riferimento al rapimento pretribolazione:​[2]​

“Tutti i santi ed eletti di Dio vengono radunati prima della tribolazione, che deve venire, e vengono portati al Signore, affinché non abbiano mai a vedere la confusione che opprime il mondo a causa dei nostri peccati.”

Nel sermone viene elaborata un’escatologia biblica complessa, che racchiude in sostanza alcuni punti cardine del pretribolazionismo: l’imminenza del rapimento; il rapimento e il ritorno di Cristo come due eventi separati; il rapimento ha lo scopo di “non far vedere” ai santi la tribolazione del mondo. La sua visione include persino una parentesi tra il compimento della sessantanovesima settimana e la settantesima settimana di Daniele (Dn 9:24-27).​[7]​

Fra’ Dolcino

Un altro noto personaggio, vissuto nel III-IV secolo, è il famoso e controverso Fra’ Dolcino. Dolcino credeva che l’Anticristo sarebbe arrivato nell’arco di tre anni e mezzo e che una volta venuto, Dolcino e i suoi seguaci sarebbero stati trasferiti in paradiso. In questo modo—si legge nella Historia Fratis Dulcini​*​—«loro sarebbero stati preservati incolumi dalla persecuzione dell’Anticristo»Il testo riporta degli insegnamenti chiave che richiamano il moderno pretribolazionismo e che sono riportati in Apocalisse. Tali insegnamenti costituivano la fede di Fra Dolcino e i suoi seguaci: si riporta infatti che dopo il rapimento di Dolcino e dei suoi seguaci, «Enoch ed Elia sarebbero discesi sulla terra con lo scopo di predicare contro l’Anticristo»; sarebbero poi stati uccisi dall’Anticristo e i suoi sostenitori, i quali avrebbero regnato per lungo tempo. Quando poi anche l’Anticristo verrà ucciso, allora Fra Dolcino (che intanto viene fatto Papa!) e suoi confratelli sarebbero ridiscesi sulla Terra con lo scopo di portare le anime rimaste a Cristo.

Questo documento serve ad attestare che alcune nozioni tipiche del pretribolazionismo in qualche modo circolavano nell’Italia del III-IV secolo dopo Cristo.

La Riforma

Durante l’epoca della Riforma, molta dell’escatologia venne lasciata in disparte. Durante questo periodo abbiamo alcuni che affermano nozioni premillennialiste, soprattutto fra gli Anabattisti, ma in generale il tema del ritorno di Cristo fu lasciato largamente inesplorato in questo periodo. 

Epoca Moderna

Diverso invece fu l’approccio nell’epoca moderna, che si è soliti far cominciare nel 1648 con la pace di Vestfalia e la fine delle tensioni religiose. Varie situazioni hanno favorito la rinascita del premillennialismo in questo periodo, come:

  1. l’umanesimo rinascimentale e la riscoperta delle fonti ebraiche originali;
  2. la sostituzione dell’ermeneutica allegorica con l’esposizione esegetica e lo studio dell’ebraico. 

Alcuni nomi di questo periodo che vale la pena menzionare ai fini del nostro studio sono: 

  • Increase Mather (1639-1723), puritano americano, scrisse che i santi sarebbero stati rapiti in aria prima del ritorno di Cristo, scappando in questo modo alla conflagrazione finale;​[1]​
  • John Gill (1697-1771), il quale individua l’interessante sequenza degli eventi apocalittici così similmente ai moderni pretribolazionisti;​[6]​
  • Morgan Edwards (1722-1795) già verso il 1744 insegnava che: 1) tra la prima e la seconda resurrezione sarebbero passati circa mille anni; 2) i morti in Cristo e i santi ancora vivi sarebbero stati portati in cielo dove Cristo apparirà, e questo a circa tre anni e mezzo prima del millennio; 3) in cielo sarebbero stati preservati nelle “dimore” preparate per loro (Gv 14); 4) i santi scompaiono prima dei tre anni e mezzo. L’unico punto di disaccordo con la dottrina pretribolazionista moderna riguarda i tre anni e mezzo dal millennio, ma al contrario di quanto possa sembrare, Edwards non era mid-tribolazionista, bensì credeva che l’intera Grande Tribolazione durasse solo tre anni e mezzo, invece di sette.​[4,5]​

Nel periodo moderno, infine, l’esponente chiave del pretribolazionismo è anche colui che lo ha formalizzato nell’impronta attuale: l’inglese John Nelson Darby (1800-1889). Le sue idee contribuirono a creare il movimento dispensazionalista e il movimento dei Fratelli di Plymouth. Darby fu tra i primi a riscoprire e predicare la separazione tra Israele e Chiesa, e quelle che lui​†​ vedeva come due distinte fasi del Secondo Avvento di Cristo, la prima delle quali consiste in un avvento “silenzioso” per l’allontanamento dal mondo della Chiesa. Questa fase viene seguita dalla rimozione del lavoro ritardatore dello Spirito Santo, e dal regno dell’Anticristo, dopo il quale apparirà il Signore in gloria.

Il contributo di Darby all’escatologia raccolse presto molti consensi (e anche tante opposizioni!): verso la metà del XIX secolo, in quasi ogni istituto biblico americano venivano insegnati i precetti pretribolazionisti e dispensazionalisti, e lo sviluppo della sua sistematica veniva ulteriormente studiato e ampliato. Oggi viene ampiamente diffuso, sostenuto e insegnato da tanti studiosi, molti dei quali considerano questo percorso la naturale progressione della riforma.​[3,8]​

Idea Moderna?

Ancora convinti, allora, che il pretribolazionismo sia esclusivamente un’idea moderna? Certamente non lo è. Ma allora perché è saltato fuori solo di recente? Il pretribolazionismo è fondato sulla dottrina premillennialista, la quale si trova all’inizio della formazione della Chiesa (come dimostrano anche i Padri della Chiesa) e poi ritorna, dopo esser stata soppressa per quasi milleduecento anni di interpretazione allegorica e di amillennialismo. Una dottrina come il pretribolazionismo non poteva certo svilupparsi venendo a mancare il suo ingrediente principale.  Quando questo ritornò, anche l’approccio alle Scritture cambiò, da un’ermeneutica escatologica prettamente allegorica ad una letterale: allora venne aggiunto un altro tassello al grande puzzle dell’escatologia futuristica. Quando i tempi furono maturi, molti, influenzati dal clima ideologico favorevole, subito abbracciarono e divulgarono la dottrina pretribolazionista. Il nostro Signore sembra aver riservato la maturazione dell’escatologia proprio per gli ultimi tempi, quando era necessariamente impellente che la conoscenza riguardo a questi fatti fosse incrementata, secondo la grande saggezza e provvidenza di Dio (Dn 12:4). 

Parte II

Nella seconda parte di questo articolo vedremo dei passaggi chiave e sette ragioni a favore del pretribolazionismo.

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  1. ​*​
    Historia Fratis Dulcini è un testo risalente al 1316, il cui autore sembra essere un notaio anonimo della diocesi di Vercelli. Il breve testo racconterebbe la storia del noto frate e del movimento dei Fratelli Apostolici che fiorì tra il 1300 e il 1307, nella diocesi di appartenenza dello scrittore anonimo.
  2. ​†​
    Noi, come tra l’altro molti studiosi moderni, non vediamo il Rapimento come una fase del Secondo Avvento. Gli avventi messianici sono entrambi eventi mirati a manifestare il Re messianico della linea di Davide alla nazione Israelita, per l’instaurazione del regno messianico sulla terra con capitale Gerusalemme. Il Rapimento ha una funzione totalmente diversa e scollegata, ovvero quella di rimuovere il Corpo di Cristo dalla terra prima della Grande Tribolazione, anch’essa con un ruolo Giudeo-centrico.

Bibliografia

  1. [1]
    Paul Boyer. 1992. When time shall be no more . Harvard University Press, Cambridge, MA | London, England.
  2. [2]
    Timothy J. Demy and Thomas D. Ice. 1995. The Rapture and an Early Medieval Citation. Bibliotheca Sacra 152, 607 (1995), 306–317. Retrieved from https://www.galaxie.com/article/bsac152-607-05
  3. [3]
    James I. Fazio, Thomas Ice, Glenn Kreider, Kevin Zuber, Ron J. Bigalke, and Cory M. Marsh. 2017. Forged From Reformation: How Dispensational Thought Advances the Reformed Legacy. Southern California Seminary Press, El Cajon, CA.
  4. [4]
    Thomas Ice. 2009. Morgan Edwards: Another Pre-Darby Rapturist. Liberty University. Retrieved from http://digitalcommons.liberty.edu/pretrib_arch/44
  5. [5]
    Thomas Ice. 2009. Yet, Another Pre-Darby Rapture Statement. Liberty University. Retrieved from http://digitalcommons.liberty.edu/pretrib_arch/47
  6. [6]
    Grant R. Jeffrey. 1995. A Pretrib Rapture Statement in the Early Medieval Church. In When the Trumpet Sounds: Today’s Foremost Authorities Speak Out on End-Time Controversy, Thomas Ice and Timothy Demy (eds.). Harvest House Publishers, Eugene, OR, 105–125.
  7. [7]
    James F. Stitzinger. 2002. The Rapture in Twenty Centuries of Biblical Interpretation. Masters Seminary Journal 13, 2 (2002), 149–170. Retrieved from https://www.galaxie.com/article/tmsj13-2-02
  8. [8]
    Andy Woods. 2018. Ever Reforming: Dispensational Theology and the Completion of the Protestant Reformation. Dispensational Publishing House , Taos, NM.