Per Grazia

È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede

Voi credete che Dio esiste. Embè?

Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano. (Matteo 7:13-14)

Ciò che voglio discutere in questo studio è qualcosa di cruciale ai nostri giorni: la vitale differenza tra fede biblica e mero credo nell’esistenza di Dio.

Perché fin troppo spesso è trapelato che ciò che il mio interlocutore intende per fede in Dio è un mero credere che Dio esiste. Mentre nel Cristianesimo, la fede non è questo. Ma è indissolubilmente legata al perdono dei peccati tramite la nuova nascita.

Questa cruciale differenza rivela anche perché la Cristianità biblica non accetta dottrine come l’universalismo, ma sostiene con audacia che Gesù è l’unica via al Padre (Giovanni 14:6) e qualsiasi altro sistema religioso (così come la mancanza di credo) ci lascia separati da Dio in eterno.

Israele e la protezione divina nel conflitto con Gaza

“Così parla il Signore, l’Eterno: Quando avrò raccolto la casa d’Israele di mezzo ai popoli fra i quali essa è dispersa, io mi santificherò in loro nel cospetto delle nazioni, ed essi abiteranno il loro paese che io ho dato al mio servo Giacobbe; vi abiteranno al sicuro; edificheranno case e pianteranno vigne; abiteranno al sicuro, quand’io avrò eseguito i miei giudizi su tutti quelli che li circondano e li disprezzano; e conosceranno che io sono l’Eterno, il loro Dio”. (Ezechiele 28:25-26 LND)

Questa è solo una delle tante profezie riguardanti il ritorno di Israele alla terra che il loro Dio, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe promise con un patto di dare ai discendenti di Abramo.
Oggi abbiamo visto queste profezie avverarsi e Israele ricomparire come nazione nel 1948, proprio su quella terra, che oggi è ancora teatro di scontri e contese.
In questa nuova, ma in realtà antica e mai terminata, guerra tra gli indigeni e la discendenza di Giacobbe vediamo avverarsi più che mai le parole che Iddio promise ad Israele, di dare loro la terra che Egli ha scelto per loro, di farvi abitare al sicuro e di fare di loro il Suo popolo e di essere per loro il loro Dio.

Serrare il Regno

«Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. (Matteo 23:13)

Nostro Signore Gesù pronuncia otto “guai a voi” in Matteo 23, rivolto ai capi religiosi dell’epoca. Questo qui sopra li condanna per il rifiuto della libertà che Cristo portava col nuovo patto.

Il primo messaggio “formale” che Gesù predicò era preso dalla grande profezia in Isaia 61: “«Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha inviato [per guarire quelli che hanno il cuore spezzato,] per annunciare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi,” (Luca 4:18)

Più tardi, l’apostolo Paolo noterà che “prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.” (Galati 3:23) Questi capi presuntuosi erano così innamorati della loro posizione e del loro prestigio, che si rifiutarono di gioire del fatto che “Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi” (Galati 5:1) e tennero ben chiuse le porte della prigione legalistica, persino contro coloro che rispondevano all buona novella del Regno!

È interessante notare che Gesù codannò entrambi i gruppi (Farisei e Sadducei) per lo stesso problema. Eppure essi erano diversi nella loro posizione. I Farisei potrebbero essere analoghi ai legalisti dei nostri giorni e i Sadducei ai liberali. Ambo i gruppi dichiaravano credo nella “ispirazione” (delle Scritture) ed entrambi erano orgogliosi della loro conoscenza dei testi sacri.

Il loro errore comune era la distorsione della verità di Dio con interpretazioni che offuscavano il messaggio, serrando così – a motivo della loro incredulità – le porte che conducono alla “gloriosa libertà dei figli di Dio” (Romani 8:21).

Che Dio ci tenga lontano da tale confusione.


Tradotto da Shutting the Kingdom.

A ciascuno secondo le sue opere

Dio è giusto (Salmo 25:8) e pertanto darà a ognuno come essi desiderano. Sia a coloro che desiderano essere con Lui, in sua presenza, sia a coloro che desiderano essere da soli e non avere niente a che fare con Lui. I primi saranno per sempre col Signore (1 Tessalonicesi 4:17), i secondi saranno per sempre separati dalla presenza della sua maestà (2 Tessalonicesi 1:9). I primi sono coloro che si sono umiliati e hanno scelto di imboccare l’unica via che porta a Dio (Giovanni 14:6), i secondi sono lo stolto di Salmo 14:1 o quelli troppo concentrati su sé stessi anziché Dio, illusi di potersi guadagnare il favore di Dio tramite le proprie opere (Giobbe 25:4; Galati 2:16; Tito 3:5). Alla fine, «Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere» (Romani 2:6). E «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» (Giovanni 6:28). «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Giovanni 6:29).

Papa Francesco, 22 Maggio 2013

Papa Francesco e l’inclusivismo contrario al Vangelo

L’altro giorno in TV sentii uno stralcio del discorso di Papa Francesco. Il poco che sentii mi fece incuriosire. Poi su un sito che frequento, ci capito di nuovo e leggo di più. Con poca sorpresa da parte mia, che però nulla toglie alla gravità della cosa, apprendo che il papa aveva predicato un messaggio contrario al Vangelo di Gesù Cristo. Riprendo la trascrizione da questo sito.

L’uomo biblico

L’uomo biblico non è qualcuno che zelantemente si tuffa in missioni o crociate per cambiamenti sociali. Ci sono dei cerchi concentrici di importanza, ci sono delle responsabilità davanti a Dio, e noi dobbiamo lavorare dall’interno verso l’esterno.
Come avanzare il regno e soggiogare la terra? C’è un ordine, che va più o meno così: primo, sé stessi;1 poi la moglie; poi i figli; poi la chiesa locale; poi le missioni. Se mescoliamo l’ordine di queste cose oppure ci impegniamo sulle ultime cose prima che sulle prime, abbiamo reso invalidi i nostri ministeri e magari persino dimostrato di essere degli ipocriti.

— Paul Washer 2


  1. Sé stessi, nel proprio rapporto con Dio; la citazione fuori dal contesto non lo rende immediatamente chiaro. 
  2. Citando un libro chiamato “Circle of Concerns”, che credo debba essere questo o una delle sue edizioni precedenti. 

La consacrazione del tempio

Era il 959 a.C. e il Tempio iniziato sette anni prima era stato terminato (1 Re 6:37-38). Salomone aveva fatto portare nel tempio «l’argento, l’oro e tutti gli utensili che Davide suo padre aveva consacrati» (2 Cronache 5:1) e i Leviti vi portarono l’arca del patto (2 Cronache 5:4-5).

Alla fine del discorso e della preghiera di Salomone (2 Cronache 6), leggiamo:

Quando Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l’olocausto e i sacrifici, e la gloria del Signore riempì la casa. (2 Cronache 7:1)

La «gloria del Signore», spesso manifesta visibilmente come una nuvola (2 Cronache 5:13-14; Esodo 40:35), nel Vecchio Testamento costituisce la più comune manifestazione della Presenza Divina tra il suo popolo.

Watchmann Nee sulla Salvezza

“Un uomo che sta affogando non può essere salvato fino a quando non è completamente esausto da rinunciare ad ogni tentativo di salvare sé stesso”

— Watchmann Nee, La vera vita cristiana

Preghiera per la fede

“Fedele è colui che vi chiama, ed egli farà anche questo.” (1 Tessalonicesi 5:24)

Centinaia di anni fa, un padre disperato portò suo figlio dal Signore Gesù, con una richiesta di guarigione. Il ragazzo era posseduto da uno spirito maligno sin dall’infanzia e tormentato spiritualmente e fisicamente. L’agonia era tremenda. Suo padre lo aveva dapprima portato dai discepoli di Gesù, ma loro non erano stati capaci di aiutarlo. Nulla sembrava funzionare (Marco 9:17-21)

Gesù disse a quel padre “Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede” (v. 23). La risposta immediata e piena di lacrime di quel padre in pena fu ” Io credo Signore, sovvieni alla mia incredulità” (v.24) Senza dubbio, molto spesso abbiamo bisogno di pregare per questo tipo di aiuto. Unisciti a me in questa preghiera, che il Signore ci garantisca una fede più grande in Lui.

Oh Signore, Dio, noi non conosciamo la fine di una cosa. Nè abbiamo certezza dei nostri giorni. Perdonaci quando noi proviamo senza consultarti. Perdona i nostri sciocchi tentativi di cercare di realizzare qualcosa. Noi Ti amiamo e vogliamo compiacerTi, ma le nostre vite sono tanto intricate nelle cose di questo mondo. Aiutaci Signore. Aiutaci a realizzare quanto abbiamo bisogno di Te. Aiutaci a vedere il valore reale delle cose eterne. Donaci una più grande coscienza del Tuo Santo Spirito. Donaci una santa reverenza per la Tua Parola. Portaci a piegare le nostre ginocchia più spesso, Signore. Tienici stretti.

Oh, Padre nostro, purificaci da tutto ciò che è lontano da Te. Separaci da quei peccati che ci frenano e ci rendono ciechi. Vienici incontro nel nostro cuore e santificaci li. E poi, Signore Gesù, riempici di coraggio per il lavoro che abbiamo davanti. Dacci il nostro pane quotidiano. Purificaci dai nostri peccati e arricchisci il nostro tempo quando ci riuniamo con i santi. Vestici dell’armatura di Dio e ponici laddove dobbiamo stare. Rendici capaci di resistere il nemico con la fede, affinché noi possiamo vedere tutte le sue fortezze crollare e i suoi servi fuggire. Concedici un’abbondante mietitura e un ministero efficace, nel Nome di Gesù, Amen.


Tradotto da Praying for faith.

Il film “Noah” è gnostico, non biblico

Nell’ultimo film di Darren Aronofsky, Noah, Adamo ed Eva sono luminescenti e senza corpo, fino al momento in cui mangiano il frutto proibito. Ovviamente, questa cosa non si trova in nessuna parte della Bibbia.1

Questo, tra la moltitudine di altri dettagli provenienti dall’immaginazione di Aronofsky come i Mostri di Lava, ha confuso molti recensori. Da un lato, evangelici conservatori scartano il film per le libertà che sembra prendersi col testo della Genesi. Dall’altro, i più liberali approvano. Dopo tutto, non dovremmo aspettarci che un ateo abbia lo stesso rispetto per testi sacri di un credente.

Entrambi questi due gruppi di persone hanno completamente mancato il nocciolo della questione. Aronofsky non si è preso alcuna libertà con nulla. Semplicemente, la Bibbia non è il suo testo.

Yo Decido se uccidere

Ancora prima di avanzare una difesa biblica (e poi lasciarvi al veramente ben fatto documentario che troverete in fondo), viene naturale chiedersi il perché di questo desiderio macabro di voler avere la scelta di poter ammazzare un bambino innocente (per ciò che potrebbe essere finanche uno stupro subito), invece che darlo in adozione e salvargli la vita. La risposta, si sa, non può essere altro che biblica: «Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?» (Geremia 17:9).

In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Egli ha amato noi

…e ha mandato Suo figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati (1 Giovanni 4:10).

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