È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede

Autore: Manuela

Famiglia

Perché Dio ha creato un virus così cattivo?

L’altro giorno, mentre vestivo la nostra bambina, con i suoi begli occhioni grandi un po’ tristi, mi ha chiesto:

Ma se Dio è buono perché ha creato un virus così cattivo?

Il mio primo istinto è stato quello di abbracciarla forte, perché nella sua vita così piccola e innocente, sebbene con un impatto diverso rispetto a quello che questo assurdo virus ha avuto nella vita di noi “grandi”, anche lei ha subito un brutto colpo: ad un tratto la sua routine è stata bruscamente interrotta; non può giocare più all’aperto né andare a scuola; le sue amichette non possono più venire a casa; persino il sunday club della chiesa, che lei ama tanto, è inaccessibile per lei!

Questa è una domanda molto comune al giorno d’oggi, lo era prima del coronavirus, lo è tanto di più adesso. Qui vogliamo darvi una risposta a misura di bambino, ma che magari può servire anche a chi è più grandicello.

Innanzitutto le ho ricordato che Dio è buono e che da Lui possono venire solo cose buone: Gesù ha detto che un uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae cose buone, quanto più allora Dio, che è il più buono di tutti!

Quando Dio ha creato la terra e l’uomo, allora tutto era buono, anzi molto buono! (Genesi 1:31). Ma l’uomo, attraverso la sua disobbedienza, aveva voltato le spalle al suo Creatore, per seguire il consiglio del serpente. Con questo suo gesto, tutta la perfetta creazione di Dio fu rovinata, e il peccato fu introdotto nel mondo. Il peccato è male, un’azione contraria al bene: con esso arrivò anche la morte, affinché sia all’uomo, che al resto della creazione, che erano diventati corrotti, non potesse essere permesso di vivere per sempre. Da allora, il mondo è diviso tra le cose buone che Dio ha creato e le cose del male. Per questo abbiamo frutti buoni, e frutti cattivi; batteri buoni e anche quelli cattivi; animali buoni e animali cattivi. Entrambi, il bene e il male, devono coesistere nel mondo e sono in lotta continua.

Ma il Signore ha disposto di un’arma invincibile, e con Essa ha vinto la battaglia.

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Giovanni 3:16

Il Messia promesso sin dall’inizio (Genesi 3:15) è stato mandato nel mondo, per amore del Creatore verso la sua creatura, e così ogni cosa del male fu sconfitta. Proprio come nei film: il bene vince sempre sul male!
Gesù, il Messia ha sofferto la morte del peccato, da uomo innocente, al posto nostro, ed è risorto alla vita eterna promettendola a chiunque creda in Lui. Così chiunque crede in Lui passa dalla morte alla vita, dalla fazione dal male a quella del bene! E diventano figli del bene.

Il Signore ha dichiarato un giorno in cui Egli ritornerà e riconquisterà il mondo eliminando ogni figlio del male e portando a completamento la Sua opera di salvezza, su tutta la creazione. Per sempre. Immaginate allora i figli del bene come gioiranno!

A questo punto, mia figlia sorrideva di nuovo.


Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo. Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio;  perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l’ha sottoposta, nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. Sappiamo infatti che fino ad ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo. Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede non è speranza; difatti, quello che uno vede perché lo spererebbe ancora? Ma se speriamo ciò che non vediamo, lo aspettiamo con pazienza.

Romani 8:18-25

Cos’è l’amore?

L’amore! Oh, l’amore! Qualcuno disse che «move il sole e le altre stelle!» Cosa è l’amore?

Molti lo interpretano come fosse solo un sentimento, forte e passionale al momento, ma facile a spegnersi come il lume di una candela. L’amore cangevole, universale, unisex, interscambiabile. Una cosa straordinariamente soggettiva, senza complicazione né impegno. Così visto, l’amore è come un gioco, uno scherzo da non prendere sul serio, un abito di marca deprezzato all’outlet. Quanto è confuso l’amore di oggi!

Su un libro straordinario è scritto che Dio è amore. Com’è allora l’amore di Dio che ha inteso sin dal principio per l’uomo?

Il Re di tutta la terra è mio amico

Oh Signore, Tu sei il Re di tutta la terra. Quanto è grande, Signore, che Tu conosci me.

Conosci ogni mio pensiero intimo, Tu sei mio amico. Il Re di tutta la terra è mio amico! Tu cammini con me Signore, e hai sempre tempo per me, quando ti chiamo. Tu sei il Re di tutta la Terra e io posso chiamarti in ogni momento. A volte Signore mi chiami per stare con Te. Tu, il Re di tutta la terra, vuoi passare del tempo con me. Quando sono spaventata e persa, posso contare su di Te. A volte Signore, Re di tutta la terra, io sono arrabbiata con Te, ma a Tu non ci dai peso e continui ad ascoltarmi.

I tempi del Rapimento: la posizione pre-ira

Nel 1990 viene pubblicato un libro dal titolo The Pre-Wrath Rapture of the Church,​[1]​ scritto da Marvin Rosenthal, ex direttore esecutivo del Ministero Friends of Israel, il quale rende popolare la posizione pre-ira del Rapimento.

La dottrina consiste nel collocare il Rapimento della Chiesa di Cristo prima dell’ultimo quarto della settantesima settimana di Daniele, prima cioè che l’Ira di Dio si scateni sulla Terra: secondo questa visione, la Chiesa di Cristo non subirà l’Ira di Dio come da promessa ma passerà attraverso l’Ira dell’Uomo e l’Ira di Satana, che saranno versate sulla terra durante i primi tre anni e mezzo della Tribolazione.

Il nome attribuito a questa dottrina risulta abbastanza confusionale se si considera che anche tutte le altre posizioni riguardo al Rapimento, sia pre, che mid o post, si possono considerare pre-ira perché concordano che la Chiesa non debba passare attraverso l’Ira di Dio. Il post-tribolazionismo di Gundry, per esempio, può essere definito pre-ira; sebbene lo studioso non identifichi il proprio pensiero con questo termine, ha dichiarato “la necessità teologica che l’Ira di Dio non tocchi una persona salvata”; Ladd afferma “Ognuno deve essere concorde che è inconcepibile che la Chiesa debba soffrire l’ira di Dio”, e così altri nomi come Kimball o Reese concordano con questo concetto.​[2]​

I tempi del Rapimento: il mid-tribolazionismo

Nella sezione precedente abbiamo guardato alla dottrina del Rapimento seguendo il testo biblico e valutando le varie opinioni a riguardo. Il ritrovamento del documento di Pseudo-Efrem ci ha rivelato che la dottrina del Rapimento non è un’idea poi tanto recente, ma appare comunque presente in altri testi risalenti all’epoca vicino alla nascita della Chiesa. Si è inoltre guardato alle obiezioni che la dottrina incontra in ambito classico e di come queste possono essere superate tramite un’esegesi coerente del testo. Avendo stabilito, quindi, che una dottrina del Rapimento non solo ha validità biblica ma anche fondamenta storiche, possiamo ora concentrarci su un altro aspetto cardine della questione: quando avverrà? È possibile stabilire se la Chiesa passerà attraverso la Tribolazione o meno? Se sì, in che fase dei fatidici sette anni?

Rapimento della Chiesa: fiction o realtà?

L’argomento è certamente scottante. Molti hanno un’opinione preformata riguardo al Rapimento, alcuni preferiscono sperare nel pretribolazionismo ma prepararsi per il post, altri rinunciano allo studio e l’insegnamento della dottrina perché trovano sia una matassa troppo complicata da sbrogliare. Altri ancora non credono affatto ci sia un rapimento.

In questa serie vogliamo studiare a fondo la dottrina del Rapimento della Chiesa e concentrarci sui versi chiave che la presentano, con un’enfasi sull’esegesi del testo (facendo cioè parlare il testo e non leggendo nel testo) mettendo così a nudo le tradizionali scuole di pensiero.

Come vasi d’argilla nelle sue mani

Vi invitiamo a leggere questo bel libro: è scritto davvero bene, facile da leggere, molto coinvolgente. Vi ritroverete a non voler perdere nemmeno una parola, sarete messi alla prova, il che è sempre buono, ma sarete anche incoraggiati, a cercare Dio con più assiduità e a desiderare di obbedire al Suo volere.

È la storia di una famiglia, con molti conflitti e instabilità sia economica che relazionale. È raccontata da tre fratelli, secondo le loro prospettive e in loro possiamo notare come il risultato del peccato e del caos che esso crea nel mondo abbiano un effetto del tutto diverso e personale su ognuno di loro: l’una (Maria Luisa Cini) scappa via cercando di realizzare il suo sogno d’amore, che ama sognare ad occhi aperti; l’altra (Annalisa Cini) che rimane, nascondendo in sé il tumulto del proprio animo; infine l’ultimo (Gianni Cini) che cade nella dipendenza dalla droga. Tre membri della stessa famiglia, tre modi diversi di reagire. Fino a che un giorno, la luce di Dio penetra nel buio delle loro situazioni e dei loro animi e, in tempi diversi e attraverso percorsi del tutto personali (eppur interconnessi!), porta nelle loro vite salvezza, scopo e pace.

In questo libro troverete la forza guidata da Dio, la pazienza che perdura, decisioni difficili, il miracolo del perdono, una buona dose di ironia e infine, la buona novella della restaurazione: una famiglia trasformata dalle mani del più amabile e talentoso Vasaio che c’é!

Lo potete acquistare qui.

L’aborto e lo stato di New York

“Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”

Con queste parole, che sono diventate fondamentali nella storia per definire e legislare i diritti umani, si stendeva la dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’ America. Da sempre difensori, persino a livello mondiale, di tali principi, oggi una parte dell’America, per l’esattezza lo stato di New York, ha deliberato legale la rinnegazione del diritto inalienabile alla vita, sancito da quel documento che gli americani amano festeggiare il 4 Luglio, giorno dell’Indipendenza. Da qualche giorno infatti, è divenuto legale l’aborto (o dovremmo forse dire l’assassinio), di essere umani nel grembo materno fino al termine della gravidanza, fino cioè ai 9 mesi (prima il termine legale era fino alle 24 settimane).

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