Una questione spesso dibattuta è lo status della Legge Mosaica, che Dio diede agli Israeliti sul Sinai, nella vita cristiana. Un passaggio che spesso alimenta questo dibattito viene dal Vangelo di Matteo, dove Gesù dice:

“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire, ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice passerà dalla legge senza che tutto sia adempiuto”.

Matteo 5:17-18

A prima vista, ciò potrebbe sembrare contraddittorio ad altri passaggi del Nuovo Testamento che suggeriscono che la Legge Mosaica sia stata superata.

La domanda è dunque: la Legge Mosaica è stata abolita o meno per il credente in Cristo?

Il contesto delle parole di Gesù

Prima di tutto, è fondamentale comprendere il contesto delle parole di Gesù in Matteo. Queste parole furono pronunciate ad un pubblico principalmente composto da credenti ebrei ancora sotto il Vecchio Patto, prima della crocifissione di Gesù. L’espressione “la Legge e i Profeti” era un modo comune tra gli ebrei di indicare l’intero corpus delle Scritture Ebraiche, quello che i cristiani spesso chiamano il Vecchio Testamento. Variazioni di tale espressione idiomatica erano semplicemente “la Legge” o forme più lunghe, come quella usata in Luca 24:44: “la Legge, i Profeti e i Salmi”.

La natura e lo scopo della legge Mosaica

La legge Mosaica fu data da Dio specificamente alla nazione d’Israele (Lv 26:46). Rappresentava il codice di condotta per gli Israeliti e consolidava Israele come un’entità teocratica. Inoltre, la Legge era un elemento del Vecchio Patto. Questo, come delineato nel libro degli Ebrei, è stato superato dal Nuovo Patto. La legge Mosaica, inclusi i famosi Dieci Comandamenti, era specifica per Israele e per il suo contesto storico-culturale.

Ciò non intende sminuire il valore o la santità della Legge. Piuttosto, serve a comprenderne correttamente lo scopo. La Legge non riguardava principalmente la salvezza o la giustificazione dell’individuo, quanto piuttosto la santificazione nazionale. Dio prima redense Israele dall’Egitto con un atto di grazia in risposta al grido di aiuto del suo popolo, e poi diede loro la Legge affinché potessero distinguersi tra le nazioni del Vicino Oriente Antico.

Gli insegnamenti del Nuovo Testamento sulla Legge

Le epistole del Nuovo Testamento forniscono chiarezza e profondità sul rapporto del cristiano con la Legge Mosaica:

  • Colossesi 2:14: Paolo ci dice che Dio ha “cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce”. Questo versetto ha una doppia implicazione. Rappresenta l’atto simbolico di Gesù che prende su di sé il giudizio e la punizione dovuti per le nostre trasgressioni contro la Legge. Inoltre, evidenzia la pratica del diritto romano in cui l’accusa contro un criminale veniva inchiodata alla sua croce.
  • Efesini 2:14-15: Qui, Paolo sottolinea che Gesù ha abolito “nel suo corpo terreno la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti”. Con il Suo sacrificio, Gesù ha demolito il muro di ostilità che la Legge, con i suoi dettagliati comandamenti, aveva eretto tra l’umanità e Dio.
  • La Lettera agli Ebrei: Questo libro dettaglia ampiamente la transizione dall’Antico al Nuovo Patto. Contrassegna l’Antico Patto come obsoleto (Ebrei 8:13), sottolineando l’inevitabilità della sua decrescente rilevanza. Inoltre, afferma che con il cambio del sacerdozio—dall’ordine di Aronne all’ordine di Melchisedec in Gesù—è necessaria una modifica della legge (Ebrei 7:12).
  • Romani 7:1-6: Paolo traccia un’analogia tra il rapporto del credente con la Legge e quello di una vedova con il marito defunto. Così come la donna non è più legata al patto matrimoniale dopo la morte del marito, i credenti non sono più sotto il giogo della Legge Mosaica.
  • 2 Corinzi 3:3-11: Paolo contrappone il ministero dello Spirito a quello del codice scritto, sottolineando la natura transitoria di quest’ultimo. Esplicitamente, fa riferimento alla Legge incisa su pietre, stabilendo un collegamento diretto con i Dieci Comandamenti. Parla della sua gloria come svanente, superata e messa da parte a favore della maggiore e duratura gloria dello Spirito.

Prese insieme, queste Scritture chiariscono che mentre la Legge Mosaica ha servito il suo scopo divino nel suo tempo, con l’avvento e il sacrificio di Cristo, essa è stata adempiuta ed è ora caduta nell’obsolescenza.

La legge di Cristo

Sebbene non sia una posizione unanime, la Chiesa di Cristo non è un’entità nazionale come Israele e non costituisce un nuovo Israele o un nuovo popolo di Dio. In quanto tale, non è governata da leggi come quella Mosaica. Piuttosto, i credenti dell’era della Chiesa sono soggetti alla legge di Cristo. Distinta dalla Legge Mosaica, è basata sugli insegnamenti di Gesù ed è motivata dall’amore e dal potere trasformativo dello Spirito.

Il futuro della Legge

È interessante notare come le Scritture suggeriscono che una legge simile alla Legge Mosaica sarà reintrodotta durante il Regno Messianico. Ciò sottolinea l’idea che la Legge Mosaica fosse su misura per un governo teocratico (l’antico Israele), così come lo sarà questa nuova legge durante il regno messianico che si estenderà sull’intero pianeta.

Conclusione

Sebbene le parole di Gesù in Matteo 5:17-20 sottolineino il valore e la permanenza delle Scritture dell’Antico Testamento, la narrazione più ampia del Nuovo Testamento conferma che le specifiche disposizioni della Legge Mosaica non sono più vincolanti per il credente cristiano.

Paolo, infatti, afferma che “la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono” (Ro 7:12), ma allo stesso tempo ci ricorda che “ora siamo stati sciolti dai legami della legge” (Ro 7:6).

Invece, la legge Mosaica trova la sua realizzazione in Cristo, e i credenti sono ora governati dalla Legge di Cristo—una legge di libertà, amore e vita guidata dallo Spirito.