Il Natale non ha origini pagane. I Cristiani che purtroppo sono stati così cresciuti e ancora aderiscono a questa linea di pensiero inevitabilmente contribuiscono al diffondersi di falsi miti, di solito particolarmente cari a finti intellettuali anticristiani che vantano una conoscenza inesistente sulle cosiddette “vere origini” del Cristianesimo e delle sue tradizioni. Parliamo, ovviamente, di postmodernisti, atei ed agnostici che credono alla fiction di Dan Brown o a docufilm propagandistici (e del tutto errati, sia chiaro) come Zeitgeist.

Siccome l’apostolo Paolo chiama la Chiesa «colonna e sostegno della verità» (1 Tim 3:15), è giusto comportarsi da tali! Iniziando dal Natale 🙃

Prima di tutto

Due punti fondamentali da tener presente, sempre:

  1. La Bibbia parla della nascita di Gesù (e sia chiaro, nessuno studioso serio, credente o meno che sia, dubita della storicità di questo evento, né del resto della vita, ministero, morte e persino risurrezione di Gesù);
  2. La Bibbia non ci dice esplicitamente in che giorno sia nato Gesù.

Albero di Natale

Questa è tra le cosa che più mi fa cadere le braccia 😅. In questa sezione abbiamo coloro che usano Geremia 10:1-5 per “dimostrare” che gli alberi di Natale sono condannati da Dio. La cosa farebbe sorridere se non fosse, difatti, un tantino grave. Il contesto del passaggio ci rivela Dio che ricorda a Israele di non camminare nelle vie delle nazioni pagane, che adorano idoli che loro stessi si costruiscono (dal legno degli alberi, per l’appunto). Va aggiunto che i Cristiani hanno festeggiato il Natale per secoli prima che si iniziasse la tradizione dell’albero di Natale. L’albero di natale moderno ha origine nel XVI secolo, con possibili predecessori primitivi nel XV secolo.

Yule

Anche la connessione tra il Natale e la festa pagana della Germania pre-cristiana, lo Yule, lascia il tempo che trova. La festa era, appunto, pre-cristiana, non contemporanea, quindi il sincretismo sarebbe venuto difficile. Sarebbe poi come dire che c’è una connessione tra il 4 Luglio (Giorno dell’indipendenza americano) e Giulio Cesare solo perché la festa cade nel mese che porta il nome dell’imperatore (Luglio, appunto).

Scambio di regali

A parte che è praticamente impossibile legare la pratica di scambio di regali a qualche rito pagano, va detto che in alcune tradizioni il Natale si festeggia senza scambio di regali. Detto ciò, lo scambio di regali ha perfettamente senso nel contesto del Natale, dove ricordiamo Dio che dona Suo Figlio all’umanità:

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Giovanni 3:16

Sol Invictus

Qua ci divertiamo 😅.

Innanzitutto, la prima data “ufficiale” per la natività di Gesù (il Natale, appunto) non fu il 25 dicembre, ma il 6 gennaio (data in cui veniva commemorato anche il battesimo di Gesù). I Cristiani Armeni ancora festeggiano il Natale il 6 gennaio. E il 6 gennaio non c’è alcun Sol Invictus da sfruttare per accusare i Cristiani di aver plagiato i culti pagani.

È bene ricordare che tali accuse iniziano a diffondersi dalla Riforma in poi, non sulla base di prove dirette, ma per lo più sulla base di una regola di antipatia generale da parte dei riformatori verso la chiesa Romana Cattolica, che purtroppo aveva effettivamente riciclato date pagane in altre occasioni.

Nonostante ciò, è bene ricordare che anche quando Natale fu poi finalmente fissato al 25 dicembre del calendario gregoriano, anche in questo caso non era affatto in associazione al festival del Sol Invictus (Sole Invitto), che viene istituito dopo e non prima che i Cristiani iniziassero a utilizzare tale data per la nascita di Gesù. Infatti, il festival della nascita del Sol Invictus viene istituito da Aureliano nel 25 dicembre del 274 d.C., mentre Ippolito di Roma (173-235 d.C.) scriveva del 25 dicembre come data di nascita di Cristo già nel suo commentario sul libro di Daniele, scritto tra il 202 e il 211 d.C.

La data del 25 dicembre venne in realtà calcolata come nove mesi esatti dopo il 25 marzo, data che era stata già precedentemente scelta per celebrare l’Annunciazione, ovvero la festività del concepimento di Cristo nel grembo di Maria vergine.

Pertanto, la scelta del 25 dicembre come data del Natale non fu né una dichiarazione ufficiale della data di nascita di Gesù (che la Bibbia, come detto, non rivela), né un tentativo di sincretismo pagano-cristiano. Fu meramente basata sulla data di un’altra festività.

Detto ciò, si potrebbe a questo punto addirittura affermare che è il festival del Sol Invictus ad essere stato istituito da Aureliano per dar fastidio ai Cristiani, che probabilmente festeggiavano già il 25 dicembre. Sono di questa opinione, per esempio, gli studiosi Tighe e Nothaft.

I Saturnali (Saturnalia)

Questo festival cadeva originariamente il 17 dicembre e fu poi esteso fino al 23 dicembre (Macrobius, Saturnalia 1.10.23, 24). Il 25 dicembre qui non c’entra proprio. Avanti il prossimo.

Solstizio d’Inverno

Prima dell’introduzione del Sol Invictus non c’era alcun festival pagano del solstizio d’inverno che venisse celebrato là dove ci fosse presenza cristiana.

Ma resta un’importante osservazione da fare: la natura non è monopolio pagano. Difatti, è forse vero il contrario. La natura è stata creata da Yahweh; sarebbe (ed è) del tutto naturale per il Cristiano ricercare nel creato (teologicamente chiamato rivelazione generale) simboli e associazioni col resto della rivelazione divina (quali la Scrittura e il Cristo). Non a caso in Malachi 4:2 il Messia è descritto come «sole di giustizia». Gesù è descritto come la «luce del mondo» dall’apostolo Giovanni, e Gesù stesso si riferisce a sé stesso come «la lucente stella del mattino» in Apocalisse 22:16.

E se riflettiamo un attimo sul nome Sol Invictus, Sole Invitto, cioè Sole Mai Vinto, Mai Conquistato. Sarebbe descrizione perfetta per il Messia, Luce Eterna e Inestinguibile, Vittorioso su ogni cosa, che sopravviverà per sempre a ogni sua creazione, com’è scritto:

“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.”

Matteo‬ ‭24:35‬‬‬

Nota sul paganesimo

Il vero paganesimo, quello storico, si riassume in una sola azione di base: fare sacrifici (spesso di animali, a volte umani, a volte sessuali, ma di sicuro sempre di cibo) a falsi dei e condividendo quel pasto con loro in modo da poter comunicare con il demone che si maschera da dio. Questo è il vero e proprio paganesimo storico. Quindi, a meno che non vediate qualcuno celebrare in questo modo, allora non ha molto senso gridare al “pagano”.

Varie ed eventuali

Questo articolo non nasce per essere una confutazione accademica ed è volutamente sommario, anche se non affatto impreciso. Per altre varie ed eventuali, vi lascio una serie di link piuttosto che una bibliografia formale. Come spesso accade per le nostre fonti, è tutto in inglese. La ragione è che il mondo anglofono è infinitamente più dinamico e aggiornato, anche e soprattutto in termini di ricerca accademica (a dimostrazione di ciò, nel contesto di questo articolo, osserviamo come la “rispettabile” enciclopedia Treccani perpetri ancora oggi gli stessi miti sul Natale che sono ormai stati ampiamente sfatati).