Un caro fratello che ci segue e che si definisce (parole sue) “riformato fino al midollo osseo”, ha recentemente lasciato le sue obiezioni sotto un post Facebook là dove un altro fratello condivideva una nostra testimonianza scritta originariamente per una rubrica americana.

Il commento del fratello riformato si articola in una dichiarazione di apertura, delle obiezioni, delle conclusioni, e una dichiarazione di chiusura.

La dichiarazione di apertura è che lui nasce dispensazionalista, per poi diventare Riformato dopo cinque anni di studi approfonditi.

Le sue obiezioni sono:

  1. Il dispensazionalismo ha solo due secoli di storia
  2. Il dispensazionalismo erra nella sua divisioni della storia biblica in sette economie
  3. Il dispensazionalismo è cessazionista (rigetta i doni spirituali)
  4. Il rapimento pretribolazionista non ha riscontro storico

Da questi punti, il fratello vede solo due possibili conclusioni:

  1. O i dispensazionalisti non hanno mai capito nulla
  2. Oppure c’è qualcosa che non va nelle loro conclusioni

C’è poi l’affermazione finale:

La base comune come “la sola grazia mediante la fede”, “la trinità” e “l’assoluta autorità delle Scritture” fa entrare il dispensazionalismo nella chiesa di Cristo, [e sono quindi] miei fratelli.‬‬‬‬

Quando essere concisi è impossibile

In uno spazio molto breve il fratello fa tante affermazioni pesanti e senza mai corroborarle, nonostante l’onere della prova ricada chiaramente su di lui. Del resto, è un commento su Facebook, non ce lo si aspetta nemmeno.

Tuttavia, le affermazioni arbitrarie sono infruttuose, e lasciano il tempo che trovano. Quando mi son messo a scrivere per rispondere è diventato subito chiaro che non avrei potuto rispondere fruttuosamente ai suoi punti in maniera concisa. Si sarebbe ridotto a un botta e risposta di affermazioni non comprovate. Assolutamente inutile.

È stato lì che ho deciso di sfruttare l’occasione per far diventare la bozza che avevo buttato giù, una serie di articoli qui sul nostro sito, che prendendo spunto dalle sue obiezioni cercheranno di far chiarezza su obiezioni che arrivano comunemente dal campo riformato, nello spirito del seguente proverbio

Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.

Proverbi 27:17

Fallacie Logiche

Questo primo articolo serve a introdurre le questioni e ad evidenziare, per prima cosa, le fallacie logiche commesse, cosa vitale da fare prima di passare alla risposta punto per punto.

Nella dichiarazione di apertura viene commesso un ad hominem e un non sequitur. Mi spiego: l’affermazione del fratello è che lo studio lungo e approfondito l’ha portato a rigettare il dispensazionalismo a favore della teologia Riformata. L’implicazione, voluta o meno che sia, è che chiunque non sia arrivato alle sue stesse conclusioni non ha studiato a lungo e approfonditamente (ad hominem). Il non sequitur è banale: sette come Testimoni di Geova e Mormoni si propagano proprio per lo studio lungo e approfondito di persone che studiano male, studiano le cose sbagliate e si pongono sotto l’autorità errata.

All’obiezione numero uno si commette un appello alla tradizione, o volendo, un appello negativo alla novità. Appello alla tradizione e appello alla novità sono due fallacie logiche complementari. Si commette la prima quando si sostiene la veridicità di una posizione in base alla storicità della stessa, e si commette la seconda quando lo si fa in base alla sua recente formulazione.

All’obiezione numero tre l’affermazione è tendenziosa, poiché si presuppone l’errore del cessazionismo per dimostrare l’errore del dispensazionalismo, senza effettivamente aver dimostrato che il cessazionismo sia errato. Si commette anche una generalizzazione affrettata poiché non tutti i dispensazionalisti sono cessazionisti (noi, per esempio, non lo siamo).

All’obiezione numero quattro si commette la stessa fallacia commessa al punto uno.

Nella dichiarazione finale troviamo la fallacia di paternalismo, che è una forma di ad hominem. Siccome la dichiarazione arriva dopo una carrellata di accuse al dispensazionalismo, il tono è quello di un fratello più grande e maturo che accetta quello più piccolo e immaturo “nonostante tutto”.

Alla luce di tutto ciò, le conclusioni del fratello sono semplicemente un non-sequitur.

Passiamo, ora, alla seconda parte.