Manétóne era uno storico e sacerdote egiziano del 270 a.C.1 La sua cronologia dei re d’Egitto, che differisce da quella biblica di diversi secoli, ha portato alcuni archeologi evangelici fuori strada. E ciò non è un problema da sottovalutare, visto che la questione è stata utilizzata per screditare la Bibbia. Ma anche alcuni storici laici stanno ora cominciando a capire che la cronologia di Manétóne ha bisogno di una drastica revisione per motivi che il sacerdote non poteva sapere all’epoca; si è scoperto, infatti, che alcuni dei re che egli pensava avessero regnato in successione hanno invece governato contemporaneamente.2

È importante però notare che a prescindere dai problemi cronologici, alcuni degli scritti di Manétóne corroborano direttamente il libro della Genesi. Ad esempio, nella sua storia d’Egitto, ha scritto che «“dopo il diluvio” da Cam figlio di Noè nacque “Aegyptus o Mestraim”, che fu il primo a stabilirsi nell’area ora conosciuta come Egitto, al tempo in cui le tribù cominciarono a disperdersi».3

La Bibbia dice che Cam generò Misraim. L’Egitto (una delle prime civiltà che sorgono dopo il Diluvio) è oggi conosciuto come Misraim o mitsrayim (מצרים) in ebraico.4 Manétóne scrisse che la dispersione delle tribù avvenne cinque anni dopo che nacque Peleg, discendente di Noè.5 Questo concorda con Genesi 10:25 che dice che la terra6 era divisa nei giorni di Peleg.

Inoltre, l’egittologo Patrick Clarke afferma che dai tempi più remoti gli antichi egiziani «chiamavano sé stessi e il loro territorio km.t» (pronunciato gutturalmente come Kham (cioè Cham o Ham)).78 Chiaramente, non solo Manétóne, ma gli antichi egizi in generale sapevano bene ciò che teologi e studiosi moderni amano tanto negare: che il libro della Genesi è storia.


Liberalmente tradotto da Ancient Egypt confirms Genesis, di Carl Wieland, Creation Ministries International.

  1. ‘Manetho’s History of Egypt’ in Manetho, with an English Translation by W.G. Waddell, Harvard University Press, Cambridge, Massachusetts, 1964, p. xi, cited in ref. 3. 
  2. CMI’s Journal of Creation sta attualmente pubblicando una serie di articoli sulla revisione cronologica d’Egitto. 
  3. Ashton, J, Evolution Impossible, Master Books, Green Forest AZ, 2012, p. 115, citing ref. 1, p. 7. 
  4. Il famoso commentario di John Gill dichiara, “La parola è duale in numero e serve a indicare l’Egitto, il quale era diviso in due parti: basso e alto Egitto.” L’Egitto è chiamato Miṣr (مصر) anche in Arabo, che è la lingua corrente egiziana, anche se questo potrebbe essere uno sviluppo più recente. 
  5. ‘Book of Sothis App. IV’, in ref. 1, p. 239, also Ussher, J, The Annals of the World, 1658, sections 1657–1762 am, available creation.com/store
  6. L’ebraico eretz (ארץ) può significare sia fisicamente terra, sia nazione(i). Il chiaro contesto di Genesi 11 è che la “terra” che era divisa era la stessa “terra [che] parlava la stessa lingua e usava le stesse parole”. Pertanto, indica la divisione delle nazioni a seguito di Babele. Vedere creation.com/peleg2 per ulteriore documentazione (in inglese). 
  7. Clarke, P., comunicazione personale, 4 Novembre 2012. 
  8. La t alla fine di km.t indicava genere femminile e non era pronunciata.