È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede

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Cinque ragioni per credere nella risurrezione di Cristo

No, non ce ne sono solo cinque di ragioni, ma molte di più. Tuttavia una lista esaustiva di tutti i motivi per cui credere alla risurrezione di Gesù Cristo richiederebbe tempo e spazio che non credo l’essere umano medio abbia.1

1. La tomba vuota

Gesù fu giustiziato pubblicamente per mezzo di crocifissione romana e fu poi messo a giacere in una tomba da Giuseppe di Arimatea, un membro del Sinedrio (Giovanni 19). Tre giorni dopo alcune donne dichiararono che la tomba era vuota (Luca 24). È a Gerusalemme che Gesù fu crocifisso ed è sempre a Gerusalemme che la gente iniziò a dichiarare di aver visto Gesù risorto. I capi dell’epoca erano radicalmente contro Gesù e chiunque dichiarasse che Egli fosse risorto; avrebbero potuto tranquillamente mettere a tacere l’intera storia mostrando a tutti e pubblicamente il cadavere di Gesù. Cosa che — ed è storicamente provato — cercarono di fare, ma fallendo miseramente, perché non riuscirono a trovarlo da nessuna parte e la tomba era vuota.

È significativo che il Cristianesimo sia imperniato su una tomba vuota e un corpo mancante, perché queste sono entrambe cose pubblicamente verificabili e falsificabili.

Ravi Zacharias

Conoscenza infinita?

Per sostenere il proprio credo che non esiste Dio, l’ateo è obbligato a dimostrare la conoscenza infinita, il che equivale a dire: «Ho conoscenza infinita che non esiste alcun essere con conoscenza infinita»Ravi Zacharias

Giona

Giona

Quella di Giona è l’incredibile storia di un profeta che, dopo essere stato inghiottito da un gran pesce e vomitato sulla riva, a malincuore ha portato la reprobe città di Ninive al pentimento. Il racconto biblico è spesso criticato dagli scettici a causa del suo contenuto miracoloso:

  • Una tempesta mediterranea, invocata e dissipata da Dio (Giona 1:4-16).
  • Un pesce enorme, usato da \Dio per inghiottire il profeta dopo essere stato gettato in mare (Giona 1:17).
  • La sopravvivenza di Giona nel ventre del pesce per tre giorni e tre notti1 (Giona 1:17).
  • Il pesce che vomita Giona sulla riva al comando di Dio (Giona 2:10).
  • Un ricino che Dio fa crescere rapidamente, al fine di fare ombra per Giona (Giona 4:6).
  • Un verme mandato da Dio per attaccare il ricino (Giona 4:7).
  • Un vento soffocante che Dio invoca per il disagio di Giona (Giona 4:8).

Halloween

Tra meno di un giorno si celebrerà una della poche festività che divide il mondo cristiano. Stiamo parlando di Halloween. Per alcuni infatti, si tratta di un innocente giorno dell’anno in cui travestire i propri bimbi e fare qualche scherzo. Per altri invece rappresenta un ulteriore elogio alla profanità, una festività dove i bimbi sono incoraggiati a prender parte a pratiche pagane e occulte.

Halloween: una breve storia

Oggi Halloween è festeggiato in quasi tutto il mondo. Bambini e adulti si travestono da diavoli, streghe, morti viventi e quanto altro, andando in giro per le case a chiedere trick or treat, scambiarsi dolcetti o scherzetti. Il mondo del male è inevitabilmente associato ad Halloween; lo si celebra, lo si onora attraverso il riso e lo scherzo. Ma alcuni lo prendono più seriamente e durante quella notte rievocano spiriti, si uniscono per maledire e fare rituali occulti. Non è un caso che durante la notte di Halloween le autorità riportino un crescendo straordinario di atti vandalici, furti, crimini di ogni genere. Ma come si è arrivati a questo?

Yoga: un mero esercizio fisico?

Con i suoi esercizi di respirazione e le sue posizioni flessibili, lo yoga è pubblicizzato nei paesi occidentali come una valida alternativa che promuove uno stile di vita sano e migliore – ma per i paesi orientali rappresenta un modo di “morire”, la “via” per evadere da questo mondo di tempo e sensi e di unirsi con l’infinito. Pensando di acquisire “benessere” milioni di persone abbracciano inconsapevolmente l’Induismo e si espongono a pratiche occulte.

Si pensa che lo Hatha Yoga sia sicuro, perché presuppone fisicità. Ma in realtà tutto lo yoga è parte dell’induismo. Tutte le posizioni e le tecniche respiratorie sono pensate allo scopo di unirsi a Braham, l’universale “tutto” dell’Induismo. Se lo scopo è l’esercizio fisico, ciascuno dovrebbe praticare esercizi che portino benefici fisici e non usare tecniche designate invece allo scopo di raggiungere una (falsa) deità. La maggior parte degli istruttori di yoga odierni non menziona (e molti ignorano del tutto) ciò che in antichi testi compare come un vero e proprio avvertimento: «lo Hatha Yoga è uno strumento pericoloso». Chiunque può essere posseduto da uno dei cosiddetti “dei” (che in realtà sono demoni) indù attraverso l’alterazione della coscienza che queste pratiche procurano. Una delle più antiche pratiche religiose è considerata oggi scienza. Lo Yoga è stato menzionato da Lord Krishna nel libro Baghava Gita come una delle più facili vie per raggiungere il paradiso indù; e Shiva (uno degli “dei” indù più temuto, detto il “distruttore”)1 è spesse volte chiamato Yogashwara, ossia signore dello yoga. Visto così, non meraviglia che lo yoga sia ritenuto distruttivo.

Indottrinamento e pensiero critico

Il dizionario della lingua italiana Sabatini-Colletti definisce il termine indottrinamento nel modo seguente:

indottrinamento [in-dot-tri-na-mén-to] s.m.
Educazione ideologica condotta in modo metodico, così da determinare una persuasione profonda e un’adesione acritica.

Il termine è usato, con ovvia connotazione negativa, per indicare un’opera di convincimento forzato senza la messa in discussione da parte di chi viene indottrinato.

In Italia soprattutto, ma di certo anche nel resto del mondo, il termine è spesso usato in congiunzione con l’argomento religione, (soprattutto col Cristianesimo) da quegli atei che sono ossessionati con Dio (ironia) e vivono col timore (immaginario) di essere perseguitati da un clero (perché l’ateo medio ha familiarità solo con forme ritualistiche del Cristianesimo, come il Cattolicesimo in Italia, che tanto si discostano dalla Cristianità biblica) che vuole indottrinarli con la propria religione.

In opposizione all’indottrinamento è spesso posto il pensiero critico. Il pensiero critico non ha un’unica definizione, ma cercherò di fornirne una soddisfacente:

[Il pensiero critico è] analisi e valutazione oggettiva di una questione al fine di formare un giudizio.1 […È] un tipo di pensiero caratterizzato dai processi mentali di discernimento, analisi, e valutazione. Comprende processi di riflessione su aree tangibili ed intangibili con l’intento di formare un giudizio solido […] Il pensiero critico si fonda sul tentativo di andare al di là della parzialità del singolo soggetto […]2

Andiamo ad analizzare vari aspetti della questione, nello specifico:

  • il pensiero critico nel Cristianesimo;
  • l’impossibilità assoluta di indottrinare il Cristianesimo.

Le origini

Immagine tradotta da Credo House.

La Parola era Dio

Lo ricordo come se fosse ieri il primo attacco che il nemico sferrò alla mia neonata fede: Cristiano da pochissimi giorni, ancora con la paura di non essere realmente salvo, ma convinto nel mio cuore di chi fosse Gesù e cosa avesse fatto per l’umanità (e quindi per me, personalmente);1 ero su Facebook e condivido uno dei miei versi preferiti:

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. (Giovanni 1:1)

Una persona con la quale avevo condiviso l’ultima fase politica della mia vita,2 e che aveva sempre professato credo in Dio e nella Bibbia come rivelazione scritta di Dio, rispose dicendomi che questo verso era tradotto male, che Gesù non era Dio e che la Trinità era un’invenzione del Concilio di Nicea. La traduzione giusta secondo lui sarebbe stata la seguente:

L’esistenza del male confuta l’ateismo

Il continuo uccidere innocenti da parte di islamisti dà sempre più scuse agli atei per affermare che la religione è il male. Richard Dawkins ha condannato i recenti attentati in Francia con un tweet,

“No, non tutte le religioni sono ugualmente violente. Alcune non lo sono mai state, altre hanno smesso di esserlo secoli fa. Una di esse chiaramente non ha mai smesso.”

Dawkins ha ragione a dire che alcune religioni e persone religiose hanno sistematicamente perpetrato il male. Gli atei usano spesso questo fatto per sostenere la loro posizione. Tuttavia, l’esistenza del male si rivela essere un problema più difficile da spiegare per gli atei che per i teisti. Il tipo di male che Dawkins e il resto del mondo civilizzato aborrisce non confuta l’esistenza di Dio — confuta l’ateismo.

Religione e ragione

«Dott. Ravine, la vostra insinuazione che la religione è completamente priva di ragione è del tutto fallace e ignora totalmente gli scritti razionali di studiosi come Josh McDowell e C. S. Lewis! La teologia viene ragionata dalle scritture da secoli e da altrettanti secoli le critiche bibliche vengono confutate e voi vi comportate come se qualcuno avesse scoperto l’atomo e questo avesse provocato il collasso della teologia Cristiana! Ma per favore!

Uno dei precetti principali del credo deista che è accettato anche dal teismo Cristiano è che Dio può essere dedotto razionalmente dal Creato.

Se da un lato noi Cristiani accettiamo la Bibbia come rivelazione di Dio all’umanità attraverso ispirazione divina, dall’altro riconosciamo l’universo stesso come una delle più grandi testimonianze1 e argomentazioni a favore del teismo. Ma – un passo oltre il deismo – noi riconosciamo che è l’abilità dell’uomo di ragionare e la sua universale, intrinseca, tendenza alla moralità a essere la più grande testimonianza per un Dio che è moralmente preoccupato e interessato all’esistenza dell’umanità e a interagire con essa.

Il fatto che ragioniamo è la più grande prova a favore del soprannaturale! L’utilizzo di parole come “deve” o “dovrebbe”, persino nella scienza, non ha assolutamente alcun significato a meno che non si accetti che il pensiero razionale è un’abilità divina al di fuori del reame del materialismo naturalistico.

Nessuna spiegazione dell’origine dell’universo può essere vera se essa non garantisce anche la possibilità che la nostra capacità di pensare sia reale e affidabile. Una teoria che spiegasse tutto il resto nell’intero universo, ma che rendesse impossibile credere che la nostra abilità di pensare sia valida, sarebbe totalmente ridicola! Questo perché la teoria stessa sarebbe stata elaborata attraverso la nostra capacità di ragionare, e se questa non è valida (o non v’è modo di sapere se lo sia), la teoria stessa si auto-distrugge.

Il naturalismo post-illuminista afferma che tutti i nostri processi mentali sono determinati interamente del moto degli atomi nei nostri cervelli. Se ciò fosse vero, non ci sarebbe alcuna ragione di supporre che ciò che crediamo sia vero…e quindi nessuna ragione di supporre che i nostri cervelli siano effettivamente composti di atomi!

Voi dite “Il vero studio dell’umanità è l’uomo!”. Be’, Dott. Ravine, quando noi studiamo l’uomo troviamo che la sua ricerca razionale della verità dipende da atti di conoscenza e discernimento che non hanno alcuna validità nel puro materialismo naturalistico. Per quanto mi riguarda, l’Età della Ragione è servita solo a rafforzare i fondamenti teologici. È la Ragione a essere sotto processo, qui. La Ragione è il nostro punto di inizio. La Ragione perde tutte le sue credenziali razionali non appena si ipotizza che è unicamente il risultato di cause non razionali.

Se la Ragione è soprannaturale – che uno scelga di credere nei miracoli Cristiani o in qualsiasi altro miracolo – la porta del naturalismo è sfondata una volta e per sempre e i miracoli vanno giudicati in base ad altri criteri, come ad esempio la persona storica di Gesù Cristo, piuttosto che in base al fatto che il soprannaturale sia possibile o meno. La discussione quindi è sul decidere se un particolare evento miracoloso è storicamente credibile o meno, non se il miracolo in sé sia possibile o meno.»2


Liberalmente tradotto da Jai Anthony-Lewis Husband, Behold, iUniverse (2002).


  1. Ndr: poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, (Romani 1:19-20) 
  2. L’autore sembra aver liberamente preso in prestito gran parte di questo discorso da affermazioni reali di C. S. Lewis e J. B. S. Haldane. 

L’unicità dell’uomo

In Italia il dibattito tra evoluzionisti e creazionisti sembra essere molto marginale, se non quasi del tutto assente. Il paese, dove persino il cattolicesimo, che è la denominazione “cristiana” predominante, non fa alcuna fatica ad appoggiare le teorie evoluzioniste contro il racconto biblico, lascia poco spazio a qualsiasi forma di dibattito. In America invece le cose sono diverse. Il dibattito è aperto e vivo più che mai. Recentemente il creazionista Ken Ham, fondatore e presidente di Answers in Genesis, ha condotto un acceso dibattito televisivo con Bill Nye, rappresentante del mondo scientifico secolare e conosciuto in America come “The science guy”. L’evento,1 tenutosi lo scorso Febbraio, è stato visto da più di 15 milioni di persone in tutto il mondo e suscita ancora oggi discussione.

Se il Corano è vero, allora il Corano è falso

Era da un po’ che volevo iniziare una serie di articoli di apologetica contro falsi credi, specialmente quelli più popolari come Islam, Testimoni di Geova, Mormonismo e New Age. Ho deciso di iniziare dall’Islam, con questo breve ma efficace ragionamento contro la veridicità del Corano. La tesi è come segue:

se si ipotizza che il Corano è vero, allora è possibile dimostrare che il Corano è falso.1

Dimostrare questa tesi porta a un assurdo logico2 ed espone, dunque, la falsità dell’Islam.

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